Bitcoin e l'Ambiente: Un'Analisi Approfondita dell'Impronta Ecologica della Criptovaluta

29 maggio 2025

 Una singola transazione può richiedere fino a 16.000 litri d'acqua.

Negli ultimi anni, Bitcoin, la criptovaluta decentralizzata che ha rivoluzionato il panorama finanziario, è finita sotto i riflettori anche per il suo impatto ambientale. Dalla sua nascita come esperimento tecnologico fino a diventare un asset globale, la sua impronta ecologica è cresciuta esponenzialmente, sollevando interrogativi su sostenibilità e consumo di risorse.


L'Evoluzione del Consumo Energetico

Agli albori, tra il 2009 e il 2010, il consumo energetico di Bitcoin era praticamente nullo. I primi "miner" utilizzavano le CPU dei loro computer per convalidare le transazioni. Tuttavia, l'evoluzione tecnologica ha portato all'introduzione di hardware sempre più specializzato, come le GPU e, infine, gli ASIC (Application-Specific Integrated Circuits). Questi dispositivi, progettati specificamente per il mining di Bitcoin, hanno aumentato enormemente l'efficienza computazionale, ma hanno anche innescato una "corsa agli armamenti" che ha portato a un'impennata del consumo energetico complessivo della rete.

Oggi, il consumo energetico annuale di Bitcoin è significativo. Nel 2023 si è attestato intorno ai 108,59 TWh, per salire a circa 158,81 TWh nel 2024, secondo le stime di Digiconomist. Queste cifre sono paragonabili al fabbisogno energetico di intere nazioni, evidenziando la scala dell'operazione.


Fonti Energetiche e Impronta di Carbonio

Un aspetto cruciale è la composizione del mix energetico che alimenta il mining di Bitcoin. Dopo il divieto del mining in Cina nel 2021, c'è stato un massiccio spostamento delle operazioni verso altre regioni. Inizialmente, ciò ha comportato una riduzione della quota di energie rinnovabili, poiché molti miner si sono trasferiti in paesi con una maggiore dipendenza dai combustibili fossili, come il Kazakistan (carbone) e alcune aree degli Stati Uniti (gas naturale).

Tuttavia, gli sforzi per integrare fonti più pulite stanno emergendo. Le ultime ricerche del Cambridge Centre for Alternative Finance (CCAF, aprile 2025) indicano che il 52,4% dell'energia utilizzata per il mining di Bitcoin proviene da fonti sostenibili, includendo il 9,8% di energia nucleare e il 42,6% da rinnovabili come l'idroelettrico e l'eolico. Nonostante questi progressi, l'impronta di carbonio rimane considerevole, con stime che si aggirano intorno ai 98,10 milioni di tonnellate di CO2 all'anno.


Oltre l'Energia: E-waste e Consumo Idrico

L'impatto ambientale di Bitcoin non si limita al solo consumo energetico. La rapida obsolescenza degli hardware ASIC, la cui durata media è inferiore ai 1,29 anni a causa della costante innovazione e ricerca di maggiore efficienza, genera un problema significativo di rifiuti elettronici (e-waste). Si stima che la rete di Bitcoin produca circa 20,56 kilotonnellate di e-waste all'anno, paragonabile ai rifiuti di piccole apparecchiature IT dei Paesi Bassi. Ogni singola transazione contribuisce con circa 130 grammi di rifiuti elettronici.

Inoltre, il mining di Bitcoin richiede un considerevole consumo idrico, utilizzato sia per il raffreddamento delle apparecchiature che indirettamente per la produzione di energia. Nel 2021, il consumo globale di acqua per il mining di Bitcoin ha superato i 1.600 gigalitri, con previsioni di aumento a 2.300 gigalitri nel 2023. Una singola transazione può richiedere fino a 16.000 litri d'acqua.


Confronti e Prospettive Future

Il confronto dell'impronta di Bitcoin con altri settori è complesso e spesso oggetto di dibattito. Mentre una singola transazione Bitcoin è indiscutibilmente più energivora di una transazione Visa, il confronto con industrie su larga scala come il settore bancario tradizionale o l'estrazione dell'oro presenta metodologie diverse che rendono difficile un paragone diretto. Alcuni studi suggeriscono che il settore bancario tradizionale abbia un consumo energetico totale superiore, ma le finalità e le architetture sono differenti. Nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale, il consumo totale è paragonabile, ma Bitcoin sembra avere una maggiore quota di energia verde.



Il futuro dell'impatto ambientale di Bitcoin dipenderà in gran parte dagli sforzi per integrare ulteriormente le energie rinnovabili e dalla capacità del settore di partecipare a programmi di gestione della domanda energetica. La costante ricerca di maggiore efficienza e la pressione per la decarbonizzazione delle reti elettriche globali saranno fattori chiave per modellare l'impronta ecologica di Bitcoin nei prossimi decenni.

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