Si può ridurre l’impatto ambientale del cemento nell’edilizia?
Si stima che contribuisca a circa l'8% delle emissioni globali di anidride carbonica.

L'industria del cemento è una delle principali fonti di emissioni di CO2 a livello globale. Si stima che contribuisca a circa l'8% delle emissioni globali di anidride carbonica. Se fosse un paese, sarebbe il terzo più grande emettitore di CO2 dopo Cina e Stati Uniti.
Le emissioni di CO2 derivano principalmente da due processi:
- Calcinazione del calcare: Il cemento è prodotto riscaldando il calcare (carbonato di calcio) ad altissime temperature (circa 1400°C) in grandi forni. Questo processo, chiamato calcinazione, rilascia CO2 come sottoprodotto chimico, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato. Questa è la parte più consistente delle emissioni dirette (circa il 60-70%).
- Combustione di combustibili fossili: Per raggiungere le temperature necessarie nei forni, si bruciano grandi quantità di combustibili fossili (come carbone, petrolio o gas naturale), che a loro volta generano ulteriori emissioni di CO2.
Altri impatti ambientali
Oltre alla CO2, la produzione di cemento comporta anche altri impatti ambientali:
- Consumo energetico elevato: I processi di produzione richiedono un'enorme quantità di energia, principalmente per il riscaldamento dei forni.
- Consumo di risorse naturali: Per produrre il cemento sono necessarie grandi quantità di materie prime come calcare, argilla, sabbia e ghiaia, la cui estrazione ha un impatto sul paesaggio e sugli ecosistemi.
- Produzione di rifiuti: Quando le costruzioni realizzate con il cemento arrivano a fine vita, diventano una delle principali fonti di rifiuti, contribuendo alla problematica dello smaltimento.
- Impermeabilizzazione del suolo: L'edificazione e lo sviluppo di strade e infrastrutture che utilizzano il cemento contribuiscono all'impermeabilizzazione del suolo, riducendo la sua capacità di assorbire acqua e influendo sulla biodiversità.
- Emissioni di altri inquinanti: Durante la produzione possono essere rilasciate anche altre sostanze inquinanti nell'atmosfera, come ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx) e polveri.
Soluzioni e prospettive future
L'industria del cemento è consapevole di questi impatti e sta cercando attivamente soluzioni per ridurre la sua impronta ambientale. Alcune delle strategie includono:
- Utilizzo di combustibili alternativi: Sostituire i combustibili fossili con biomasse o scarti industriali.
- Miglioramento dell'efficienza energetica: Ottimizzare i processi produttivi per ridurre il consumo di energia.
- Sviluppo di cementi a basso contenuto di clinker: Il clinker è la componente più energivora e a più alta emissione di CO2. L'uso di materiali supplementari come ceneri volanti, scorie d'altoforno o argille calcinate può ridurre la quantità di clinker necessaria.
- Tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS): Implementare sistemi per catturare la CO2 emessa dai forni e immagazzinarla in modo sicuro.
- Riciclo del cemento e del calcestruzzo: Promuovere il riutilizzo dei materiali da demolizione per ridurre la necessità di nuove produzioni.
- Cementi innovativi: Ricerca e sviluppo di nuovi tipi di cemento che richiedano meno energia o emettano meno CO2 durante la produzione.
In sintesi, il cemento è un materiale indispensabile per le costruzioni moderne, ma il suo impatto ambientale è notevole, soprattutto per le emissioni di CO2. Tuttavia, l'industria sta lavorando per rendere la sua produzione più sostenibile.